domenica 6 marzo 2011

Muro

Questo discorso non è del tutto remunerativo, quindi, per forza di cose, adesso, troverò una soluzione a questo problema, se così si può chiamare.
La libreria in questione deve essere sollevata da terra di circa 60 cm.
Userò le barre d’alluminio per fissarla al muro, con dei tasselli da 12, 15 per barra, per un totale di 45 tasselli.
Fisserò su base e cappello le barre d’ancoraggio, seguendo la venatura del legno, in modo da non spaccare.
Ho una profondità sufficiente per usare viti 5x50, mi garantiranno un ancoraggio sicuro e pulito.
Considerando che un singolo tassello dovrebbe sopportare uno sforzo di circa 20 kg…il peso sarà minore del loro massimo carico consentito.
Porterò dei spessori di diversi mm per assecondare le possibili pendenze della parete ed arginare così il fuori squadro.
Una livella sarà necessaria.

R “smettila di fissarmi, non ho tempo ora”
B “potremmo parlare dell’onda d’urto”

Non porterò la resina, anche se il muro non dov’esse essere perfetto, le possibilità che su 15 tasselli 5 non tengano mi garantirebbero comunque l’ancoraggio.

B “o vuoi che ti illustri semplici nozioni di fisica di base, così da buttarlo giù quel muro”
R “non è di quel muro che sto parlando”

Arrotondando per difetto, non devo scendere sotto gli 8 tasselli per barra.

B “ma è quello il problema, o no…”
R “vorrei sapere cosa cazzo ti ridi. Lasciami lavorare”
B “idiota, sei tu che non ti lasci lavorare”
R “sei tu che mi stai pizzicando il cervello”

Porterò il frullino, per tagliare le barre a misura e nasconderle così dietro la struttura.
Le barre non mi daranno possibilità di regolazione, quindi partirò con quelle a muro, fissandole a bolla, se il soffitto dov’esse essere irregolare recupereremo con le mostre.
È un compromesso da accettare.

B “mi dispiace ragazzo, la vita non è un lavoro che si impara vivendo. Tu puoi impararti vivendo, ma non esiste callo.
È molto semplice: azione – reazione, tutto qua.”
R “insomma che cazzo vuoi, eh? Lasciamo perdere.”

Prepariamo gli attrezzi.

B “sai qual’è il miglior antidoto al veleno? Altro veleno.
Lo stesso veleno.
Ti saluto bello.”

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