"Aspetta qui, vado a versare l'assegno, se arrivano i vigili sposta il motorino"
"Ok"
Piove.
La pioggia cambia i normali atteggiamenti di tutte le persone, li accentua.
Una ragazza passa con una borsa sulla testa, non vuole che quella goccia di pioggia fredda vada a finire proprio lì, sul collo, scendendo tra le scapole sulla schiena, dandoti i brividi.
Un uomo di mezza età passa con aria da fare, la sua 24ore di pelle marrone, il suo cappotto in tinta (non a caso) ed un ombrello forse da una 50ina di €...non ha un viso rilassato.
Tre operai attraversano il vicolo per andare ad un bar, quella sembra l'aria, non curanti della pioggia, in abiti da lavoro, sporchi di gesso e stucco, vernice sulle scarpe, sorridenti.
Un motorino passa a velocità tra i sampietrini, i passanti al suo passaggio si accostano al ciglio della strada, per paura di essere annaffiati dai schizzi delle pozzanghere.
Un auto blu.
Una commessa pulisce con cura l'entrata del negozio in marmo bianco, non ci devono essere orme sull'entrata.
Non ci sono clienti all'interno, un uomo ben vestito, probabilmente il principale, le indica il vetro, forse ha visto un alone, meglio pulirlo, l'immagine è tutto.
Un ragazzo parla al cellulare, capisco solo poche parole, ma "esonero" mi di dice che è uno studente, avrà circa 25 anni, diventerà commercialista credo.
L'acqua continua a scendere, bagna la parte alta dei palazzi, scivola sulle sue facciate formando tanti rivoli verticali, che alimentano pozzanghere.
Là dove incontra un ostacolo gira, entra nelle crepe dei muri gonfiandoli, allarga il legno delle persiane e intacca i cancelletti in ferro, che col tempo arrugginiscono.
Inevitabile consuetudine del tempo.
Via delle Copelle 24.
All'improvviso, le finestre dei palazzi si girano su se stesse, mostrando al loro posto dell'erba verde, anche i mattoni degli edifici, anche i sampietrini, anche la facciata dei negozi, le macchine, i passanti, le edicole, le panchine, i tavolini, le insegne, i manifesti, i lampioni, tutto, ogni singola parte si capovolge, cambia facciata come un cubo di rubik, sempre più velocemente, mostrandomi la terra, la mia terra, piena di rigogliosa natura, sotto ad un cielo terzo, blu.
In un istante, tutto sembra rallentato.
Sento il profumo del suo vento, ed io che ci cammino dentro.
"Eccomi, m'hanno fatto aspettà un cifra, sbrighiamoci che dobbiamo tornare in falegnameria in 20 minuti!"
Trattienila.
"Ok"
Trattienila.
"Ogni volta pe cambià un assegno le ore"
Trattienila, cerca un modo per non lasciarla, conta, tienila nello stomaco.
Via delle Copelle 24. 24.
24, le ore del giorno
23, come quelle in cui starei sveglio
22, i miei anni sereni
21, i centesimi dell'ultima telefonata
20, come le sigarette che fumavo
19, il mio interno
18, illusione della libertà, tanto attesa
17, l'ora di chiusura
16, se dici ma non fai
15, i sigari che fumo
14, le volte che ho visto Taxi Driver
13, il mio vecchio odiato turno al mac
12, le persone che ho visto camminare fuori la banca
11, i mesi che avevamo passato insieme
10, come le dita con cui sfioravo i tuoi capelli
9, i semafori incontrati fin ora
8, la palla da biliardo più bella, e la più difficile
7, la sveglia
6, le alternative alla solita strada
5, i minuti che ho impiegato a scrivere
4, i giorni che aspetto da lunedì
3, l'ossessione
2, me
1, come te...come nessuno
0, le volte che ti ho detto che si poteva provare, magari, ma che non ti ho detto.
0, come il cerchio, senza inizio, senza fine.
0, non c'è domanda più inutile se non si vuole la risposta.
0 perchè.
Trattienila.
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